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Principi chiave

L'obiettivo cardine del Processo di Bologna è quello di far convergere i sistemi nazionali di istruzione superiore dei Paesi europei verso un sistema comune più trasparente caratterizzato da una architettura basata su tre cicli (corrispondenti ai livelli bachelor, master e research doctorate). L'impegno preso dai Governi per implementare il Processo di Bologna è basato su principi chiave comuni che intendono facilitare la costruzione dello Spazio europeo dell'istruzione superiore e della ricerca, anche alla luce degli obiettivi definiti dai Consigli Europei di Lisbona (2000) e Barcellona (2002).

TRE CICLI
La strutturazione dei sistemi nazionali di educazione superiore in tre cicli, che diano accesso a vari livelli di titoli di semplice leggibilità e comparabilità: gli Stati si impegnano ad elaborare un quadro nazionale di riferimento per tutti i titoli dei loro sistemi di istruzione superiore (national framework for qualifications) ed un quadro generale di riferimento per tutti i titoli esistenti nell'ambito dello Spazio europeo dell'istruzione superiore (overarching framework for qualifications) entro il 2010. Strumento utile all'aumento della trasparenza internazionale e alla facilitazione dei riconoscimenti dei titoli è l'introduzione del Diploma Supplement (a partire dal 2005)

CREDITI
L'adozione di un sistema europeo di crediti: il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti ECTS è un sistema incentrato sullo studente e basato sul carico di lavoro richiesto a questo ultimo per raggiungere gli obiettivi di un corso di studio, obiettivi preferibilmente espressi in termini di risultati dell'apprendimento e di competenze da acquisire.

DIMENSIONE EUROPEA
La promozione della dimensione europea dei percorsi formativi: attraverso l'elaborazione e l'attivazione di nuovi moduli, corsi e curricula di primo, secondo e terzo ciclo con contenuto, orientamento e organizzazione di carattere europeo, e la rimozione degli ostacoli legali alla creazione e al riconoscimento di titoli congiunti.

FORMAZIONE E RICERCA 
L'integrazione delle due dimensioni della formazione e della ricerca quali pilastri della società basata sulla conoscenza; il livello di dottorato è incluso come terzo ciclo nel processo di Bologna sottolineando così l'importanza della ricerca, della formazione alla ricerca nel mantenimento e nello sviluppo della qualità, della competitività e dell'attrattiva dell'istruzione superiore europea. L'avanzamento del sapere attraverso uno studio di ricerca originale costituisce il cardine della formazione dottorale.

MOBILITA'
La promozione della mobilità di studenti, docenti e ricercatori: è uno degli obiettivi chiave della costruzione dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore, da realizzare attraverso la rimozione di ostacoli alla mobilità (anche per quanto riguarda il rilascio dei visti e dei permessi di lavoro) e l'attivazione di meccanismi di trasferibilità di borse di studio e prestiti nazionali.

FORMAZIONE CONTINUA
Lo sviluppo della formazione continua e ricorrente: sempre più considerata come parte integrante delle attività dell'istruzione superiore, necessita di meccanismi condivisi che favoriscano anche il riconoscimento della formazione precedente (prior learning) e della formazione non convenzionale (non-formal and informal).

IL RICONOSCIMENTO 
Il riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio: ad oggi 36 Paesi sui 45 implicati nel processo di Bologna hanno ratificato la Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli; tuttavia è auspicabile un impegno ulteriore affinché tutti i principi della Convenzione siano recepiti in modo adeguato nelle legislazioni nazionali.

QUALITA'
Lo sviluppo di processi di assicurazione della qualità a livello istituzionale, nazionale ed europeo, elaborati su criteri e metodi ampiamente condivisi. Conformemente alla loro autonomia e ai sistemi nazionali per la qualità, le istituzioni di istruzione superiore, in quanto responsabili principali della qualità delle loro attività, sono impegnate ad introdurre meccanismi diretti alla diffusione di una cultura interna della qualità consona ai propri obbiettivi e alle proprie missioni istituzionali. I Paesi europei si sono impegnati a condividere standard e linee guida, anche per la costituzione delle agenzie nazionali di garanzia della qualità, in una prospettiva di cooperazione internazionale.

DIMENSIONE SOCIALE
Il potenziamento della dimensione sociale dell'istruzione superiore intesa come bene pubblico e quale mezzo di rafforzamento della coesione sociale e di riduzione delle disparità sociali e di genere, sia a livello nazionale che europeo.

STUDENTI 
La partecipazione attiva degli studenti al processo di Bologna, con un coinvolgimento continuo delle associazioni studentesche nelle attività europee e con l'adozione di normative nazionali che garantiscano la partecipazione studentesca agli organi di governo delle istituzioni di istruzione superiore.

ATTRATTIVITA'
Il miglioramento dell'attrattività e dell'apertura dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore verso l'esterno, attraverso l'estensione dei programmi di borse di studio per gli studenti provenienti da Paesi terzi, il rafforzamento degli scambi transnazionali basati sulla qualità accademica ed i valori accademici, il miglioramento della comprensione del Processo di Bologna in altri Continenti e la condivisione dell'esperienza acquisita nei processi di riforma con le altre Regioni.

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Referenti di Ateneo per il Processo di Bologna

Ancona - Università Polit. delle Marche

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Aosta Elena Cattelino e.cattelino@univda.it
Bari - LUM Giampiero Dinacci dinacci@lum.it
Bari Politecnico Michele Ottomanelli ottomanelli@poliba.it
Bari Pasquale Guaragnella p.guaragnella@lingue.uniba.it
Benevento - Università del Sannio Maurizio Sasso sasso@unisannio.it
Bergamo Anna Maria Falzoni anna-maria.falzoni@unibg.it
Bologna Carla Salvaterra prorettore.salvaterra@unibo.it
Bolzano Johann Drumbl rectorate@unibz.it
Brescia Giovanna Finzi giovanna.finzi@ing.unibs.it
Cagliari Giovanna Maria Ledda gmledda@unica.it
Camerino Cristina Miceli cristina.miceli@unicam.it
Campobasso - Università degli studi del Molise Giovannangelo Oriani oriani@unimol.it
Castellanza Rodolfo Helg rhelg@liuc.it
Cassino Franco De Vivo f.devivo@unicas.it
Catania Bianca Maria Lombardo  bm.lombardo@unict.it
Catanzaro Patrizia Doldo doldo@unicz.it
Chieti-Pescara Andrea Mariani a.mariani@unich.it
Cosenza - Università della Calabria Anna Maria Canino canino@unical.it.
Enna Kore Roberto Di Maria

roberto.dimaria@unikore.it

Ferrara Lorenzo Pareschi lorenzo.pareschi@unife.it
Firenze Michele Papa michele.papa@unifi.it
Foggia Laura De Palma l.depalma@unifg.it
Genova Maurizia Migliorin migma@unige.it
L'Aquila Anna Tozzi tozzi@univaq.it
Lecce Vincenzo Zara vincenzo.zara@unisalento.it
Macerata Stefano Polenta polenta@unimc.it
Messina Francesco Gatto francesco.gatto@unime.it
Milano IULM Mario Negri lingue@iulm.it
Milano Politecnico Giancarlo Spinelli cri.relint@polimi.it
Milano Cattolica / /
Milano Bocconi Stefano Caselli

stefano.caselli@unibocconi.it

Milano Università degli studi Giuseppe De Luca giuseppe.deluca@unimi.it
Milano Bicocca Roberto Moscati roberto.moscati@unimib.it
Milano San Raffaele Marco Battaglia battaglia.marco@hrs.it
Modena e Reggio Emilia Flavio Forni forni.flavio@unimore.it
Napoli Benincasa Gennaro Carillo gennaro.carillo@virgilio.it
Napoli Seconda Raffaele Martone
Sergio Minucci
raffaele.martone@unina2.it
sergio.minucci@unina2.it
Napoli Federico II Luciano Gaudio luciano.gaudio@unina.it
Napoli l'Orientale Valeria Micillo vmicillo@iuo.it
Napoli Parthenope Adriana Calvelli adriana.calvelli@uniparthenope.it
Padova Giuseppe Micheli giuseppe.micheli@unipd.it
Palermo Pasquale Assennato assennat@unipa.it
Parma Sandro Cavirani

sandro.cavirani@unipr.it

Pavia Maria Antonietta Confalonieri mariaantonietta.confalonieri@unipv.it
Perugia Elda Gaino gaino@unipg.it
Perugia Stranieri Stefania Scaglione ssrsca@ciaoweb.it
Pisa Scuola Normale Amos Bertolacci

Vittorio Giovannetti
a.bertolacci@sns.it

vittorio.giovannetti@sns.it
Pisa Sant'Anna Pietro Tonutti p.tonutti@sssup.it
Pisa Università degli studi Ann Katherine Isaacs isaacs@stm.unipi.it
Potenza - Università della Basilicata Aurelia Sole aurelia.sole@unibas.it
Reggio Calabria - Università Mediterranea Carmelo Riccardo Fichera

cr.fichera@unirc.it

Roma IUSM Paolo Parisi rettore@iusm.it
Roma San Pio V Novella Novelli erasmus@luspio.it
Roma LUISS Mariasilvia Ciola visiting@luiss.it
Roma LUMSA Giuseppe Tognon tognon@lumsa.it
Roma Campus Bio-Medico Luigi Altomare l.altomare@unicampus.it
Roma La Sapienza Ruggero Matteucci ruggero.matteucci@uniroma1.it
Roma Tor Vergata Donatella Palomba Ugolini palomba@uniroma2.it
Roma Tre Roberto Pujia roberto.pujia@uniroma3.it
Roma Foro Italico Lucia De Anna

lucia.deanna@uniroma4.it

Salerno Epifanio Ajello eajello@unisa.it
Sassari Virgilio Mura spscipol@uniss.it
Siena Sonia Carmignani

sonia.carmignani@unisi.it

Siena Stranieri Lucia Strappini strappini@unistrasi.it
Teramo Maria Cristina Giannini   mcgiannini@unite.it
Torino Politecnico Anita Tabacco anita.tabaco@polito.it
Torino Università degli studi Sergio Roda sergio.roda@unito.it
Trento Marco Tubino marco.tubino@unitn.it
Trieste Orfeo Sbaizero collaboratore.studenti@units.it
Trieste SISSA Ugo Bruzzo bruzzo@sissa.it
Udine Marisa Michelini michelini@fisica.uniud.it
Urbino Giuseppe Giliberti giuseppe.giliberti@uniurb.it
Varese Maria Paola Viviani Schlein paola.viviani@uninsubria.it
Vercelli - Università del Piemonte Orientale Umberto Dianzani umberto.dianzani@med.unipmn.it
Venezia - IUAV Enrico Fontanari henry@iuav.it
mobilitastudenti@iuav.it
Venezia Università Cà Foscari Stefano Gasparri  gasparri@unive.it
Verona Denis Delfitto denis.delfitto@univr.it
Viterbo Stefano Grego grego@unitus.it
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Il processo di Bologna

ll Processo di Bologna rappresenta il percorso che i Ministri dell'istruzione superiore dei Paesi europei si sono impegnati a seguire per costruire lo spazio europeo dell'istruzione superiore, integrato a quello della ricerca. L'impegno preso in tal senso dai Governi è basato su principi chiave comuni che intendono orientare una ristrutturazione omogenea dei sistemi universitari europei.

Il Processo viene rivisto e aggiornato ogni due anni in occasione di appositi incontri dei Ministri dell'istruzione superiore. Dal 2001 questi incontri sono preceduti dalle conferenze accademiche organizzate dell'EUA. 

La CRUI segue l'attività di implementazione dei principi del Processo di Bologna sia nell'ambito dei lavori dell'EUA, sia attraverso un Gruppo di delegati di Ateneo per il Processo di Bologna. Tale Gruppo di referenti, oltre a promuovere la realizzazione a livello locale degli strumenti per l'attuazione dello spazio europeo dell'istruzione superiore e della ricerca, rappresenta l'interfaccia istituzionale del Gruppo nazionale dei Bologna Expert, istituito dall'Agenzia Nazionale LLP/Erasmus nell'ambito di un apposto programma della Commissione Europea.

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Strategia di Lisbona

La strategia di Lisbona, adottata dal Consiglio europeo straordinario del marzo 2000, si basa su un obiettivo strategico per l'Unione europea: rafforzare l'occupazione, le riforme economiche e la coesione sociale nel contesto di un'economia fondata sulla conoscenza. Le sue linee programmatiche mirano a fare dell'Unione europea l'economia più competitiva e dinamica al mondo, in grado di coniugare la crescita con nuovi e migliori posti di lavoro. La strategia di Lisbona ha fissato l'obiettivo di raggiungere un tasso medio di crescita economica del 3% circa, di portare il tasso di occupazione al 70% e quello dell'occupazione femminile al 60%, entro il 2010. 

Nel quadro della strategia di Lisbona, i successivi Consigli europei hanno evidenziato una serie di ulteriori linee di intervento: 

 lo sviluppo della società dell’informazione
 la costituzione di uno spazio europeo della ricerca
 la creazione di un ambiente favorevole all’avvio e allo sviluppo di imprese innovative
 l’ammodernamento dei sistemi di protezione sociale

Priorità nell’istruzione superiore 
L’obiettivo indicato dal Consiglio europeo a conclusione del vertice di Lisbona del marzo 2000 è che l’Europa diventi “l’economia più competitiva e dinamica al mondo basata sulla conoscenza, capace di una crescita economica sostenibile con più posti di lavoro e più qualificati e con una maggiore coesione sociale”. 

Per raggiungere questo traguardo, il Consiglio ha individuato una serie di priorità anche nell’ambito dell’istruzione e della formazione, rilevando in particolare il ruolo fondamentale della formazione rispetto allo sviluppo dell’individuo (in modo che possa realizzare appieno il proprio potenziale e condurre una vita di buon livello), della società (favorendo la democrazia, riducendo le disuguaglianze e promuovendo il valore della diversità culturale) e dell’economia (assicurando un’adeguata corrispondenza della formazione dei lavoratori allo sviluppo economico e tecnologico).

Il Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 ha rilanciato le conclusioni di Lisbona, per rendere entro il 2010 i sistemi d’istruzione e di formazione dell’Unione Europea un punto di riferimento di qualità a livello mondiale. Alla luce di tali nuove sfide e per contribuire in maniera fattiva a realizzare i comuni obiettivi strategici entro il termine prefissato, i ministri dell’istruzione dei Paesi europei hanno convenuto su tre priorità che riguardano i sistemi formativi: 
- potenziarne la qualità e l’efficacia
- garantirne l’accesso da parte di tutti
- aprirli al mondo esterno

Gli interventi su questi aspetti implicano profonde trasformazioni strutturali, che ciascun Paese dovrebbe raggiungere nell’ambito e nel rispetto dei contesti culturali, normativi e giuridici nazionali, ma in accordo con il quadro definito in comune e attraverso il metodo del coordinamento aperto, ovvero attraverso meccanismi di cooperazione tra Stati e la condivisione di esperienze e modelli.

Obiettivi dei sistemi di istruzione superiore
Dal 2001 i ministri dell’istruzione hanno quindi approvato un Rapporto sugli obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione e formazione e l’anno successivo il Comitato Istruzione e la Commissione Europea hanno adottato un preciso Piano d’Azione decennale che definisce il quadro strategico per la cooperazione nel settore.

L’esigenza di rafforzare i sistemi di istruzione superiore per renderli più aderenti alle necessità e agli sviluppi della società (dalla globalizzazione, alla società della conoscenza) è del resto ampiamente condivisa già da prima della definizione dell’Agenda di Lisbona: in Europa si stava infatti sviluppando dalla fine degli anni Novanta il cosiddetto Processo di Bologna, ovvero la riflessione di vari Paesi sulle modalità di riforma dell’istruzione superiore e delle università.

Tuttavia, è in concomitanza con il forte impulso dettato dal Consiglio europeo del 2000 e dai successivi, che il Processo di Bologna si struttura e si caratterizza come la risposta concreta dei sistemi di istruzione superiore alle sfide poste dall’Agenda di Lisbona attraverso al creazione di uno spazio europeo dell’istruzione superiore.

La modernizzazione delle università europee è riconosciuta non solo quale condizione essenziale per il successo della più ampia strategia di Lisbona, ma anche quale elemento della tendenza generalizzata a passare ad un’economia sempre più globale, basata sulla conoscenza. 

Il ruolo dell’università nell’Europa della Conoscenza 
La Comunicazione della Commissione su “Il ruolo delle Università nell’Europa della Conoscenza” (COM2003 58) conferma che per raggiungere gli obiettivi di Lisbona e del Processo di Bologna, l’Europa ha bisogno di raggiungere l’eccellenza nelle sue università e che questo implica la soluzione di alcune questioni: 
1. ottenere risorse sufficienti e garantire che siano utilizzate in modo efficace;
2. garantire autonomia e professionalità nella gestione accademica;
3. concentrare risorse per raggiungere e sviluppare l’eccellenza;
4. aumentare il contributo delle università alle strategie locali e regionali;
5. istituire una cooperazione più stretta fra università e imprese per garantire la migliore divulgazione e valorizzazione delle nuove conoscenze nell’economia e nella società;
6. promuovere lo spazio europeo dell’istruzione superiore integrato allo spazio europeo della ricerca e renderli concorrenziali a livello mondiale.

Nell’ottobre 2005 il Consiglio europeo ha identificato le università e definito la correlazione tra ricerca e sviluppo quali basi della competitività europea. Anche la Comunicazione della Commissione Mobilità degli intelletti europei: creare le condizioni affinché le università contribuiscano pienamente alla strategia di Lisbona, esprime il ruolo centrale delle università nella formazione del capitale umano. 

La strategia di Lisbona include inoltre il supporto della Commissione Europea al processo intergovernativo di Bologna, in particolare nei settori della riforma dei percorsi di studio e della garanzia di qualità.

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