Salvatore Cuzzocrea è il nuovo Presidente della CRUI

Resoconto del 26 marzo 2015

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che il MIUR chiederà alla CRUI un supporto per quanto riguarda le attività di orientamento e di preparazione ai test per i corsi ad accesso programmato che si terranno nel prossimo mese di settembre.

Il Presidente comunica inoltre che il prossimo 16 aprile si terrà ad Anversa l’Assemblea Generale dell’EUA, nel corso della quale si procederà all’elezione del nuovo Presidente e di 5 nuovi componenti del Board.

Situazione normativa e provvedimenti in corso - Il Presidente riferisce che il MIUR ha prorogato al 30 aprile il termine entro il quale le università devono effettuare le operazioni di verifica relative a programmazione e assunzioni 2014. Inoltre sempre dal MIUR è stato comunicato che la pubblicazione del valore del costo standard sarà disponibile entro la metà del mese di aprile.

Società partecipate delle istituzioni universitarie - Il Rettore Uricchio aggiorna l’Assemblea sul tema delle società partecipate e viene deciso di inviare al Ministro Giannini la seguente lettera:

“Gentile Ministro,
La legge di stabilità per il 2014, 23 dicembre 2014, n. 190, pone a carico delle Università l’obbligo di avviare a decorrere dal 1º gennaio 2015, un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015.
Nella elaborazione del piano, viene richiesto di tenere conto di alcuni criteri: a) eliminazione delle partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali; b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate.
Tali indicazioni configgono con varie disposizioni e processi di incentivazione adottati anche recentemente a livello regionale e nazionale che promuovono le attività delle Università sul territorio e la valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso la costituzione di spin-off e start-up ovvero attraverso la partecipazione a diverse tipologie di soggetti giuridici al fine di promuovere l’economia della conoscenza e l’innovazione tecnologica (distretti, reti, consorzi, gruppi azioni locali, associazioni culturali, fondazioni universitarie, ecc.).
Infatti proprio i parametri che dovrebbero imporre la soppressione delle partecipazioni (non indispensabilità della partecipazione, assenza di dipendenti o prevalenza del numero di amministratori sui dipendenti) tendono a ricorrere proprio per spin off e partecipate (come emerge dal rapporto NETVAL 2014, spin-off e start-up sono in larga parte qualificabili come micro partecipate avendo un limitatissimo numero di dipendenti in rapporto al numero di soci o amministratori).
Pertanto la disciplina in materia di partecipate pubbliche, estesa in modo quasi inatteso alle istituzioni universitarie, rischia di dar luogo a conseguenze probabilmente non valutate in sede di estensione della disciplina (peraltro avvenuta solo nel corso del dibattito parlamentare avente ad oggetto l’approvazione della legge di stabilità).
Per evitare di vanificare gli sforzi in corso da parte degli Atenei per contribuire alla ripresa economica del Paese, si rende quindi necessario un chiarimento che sottragga gli spin-off e le start- up accademiche dalla riorganizzazione degli assetti partecipativi per il contributo che esse possono dare all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Analogamente, appare opportuno escludere dalla presente disciplina partecipazioni in fondazioni universitarie, consorzi e soggetti giuridici analoghi aventi finalità connesse alla missione universitaria ove l’apporto all’attività corrente abbia natura non finanziaria e quindi non abbia alcun impatto economico sui bilanci delle università stesse.”

Varie, eventuali e sopraggiunte - Con riferimento al riordino degli ordinamenti didattici delle Scuole di Specializzazione dell’area medica 2014-2015 e in relazione alla particolare ristrettezza dei tempi a disposizione per adempiere alle previste procedure di approvazione degli ordinamenti e di rilevamento delle eventuali opzioni verso gli ordinamenti riordinati, l’Assemblea ritiene opportuno chiedere al MIUR il differimento al 15 aprile dei termini fissati, onde consentire agli Atenei il puntuale assolvimento dei plurimi passaggi procedurali.

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