Troppi i tagli all'università

La Primavera dell’Università nelle parole di Gaetano Manfredi

La chiave è attrarre i giovani e consolidare il ruolo dell’università come motore dello sviluppo e della trasformazione dei territori e della società

Troppi i tagli all'università

Del 13% quando il resto della p.a. ha subito solo il 5%

Estratti dall’articolo di Carlo Valentini, Italia Oggi, 16/03/216

L’ elefante diventa gazzella? Le università ci provano e per la prima volta, il 21 marzo, si danno una mossa. Tutte insieme, con una catena di iniziative dal titolo #primaverauniversità.
[….] Dice Gaetano Manfredi, che guida la Federico II di Napoli ed è a capo della Crui: «II valore e la competitività scientifica delle nostre università è rimasta forte. E uniche tra le amministrazioni pubbliche le università sono finanziate sulla base dei costi standard e degli esiti delle valutazioni scientifiche».

Però c'è pure il cahier de doléances: «Dal 2008 il sistema universitario italiano - dice- è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse. Una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la drammatica crisi globale e l'adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta nella perdita di oltre 10 mila posizioni di ruolo solo tra quelle per docenti e ricercatori, ovvero tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%».
[…] Tante le iniziative di #primaverauniversità. A Bologna parteciperanno, accanto ai rettori emiliani, il ministro Graziano Delrio e il presidente regionale di Confindustria, a Padova hanno scelto invece (anche) uno spettacolo della Banda Osiris, a Cagliari vi sarà una passeggiata-corteo dal palazzo civico al rettorato poi un convegno col presidente di Confindustria Sardegna, ad Alessandria parteciperanno due politici, l'on Enrico Borghi e il senato-re Daniele Borioli, a Trieste il meeting sarà trasmesso via streaming, i rettori lombardi si ritroveranno alla Bicocca, quelli romani a Zbr Vergara, a Pavia hanno ideato lo Speakers' Corner, dove studenti e docenti potranno illustrare (in 7 minuti) le loro proposte. I più arrabbiati sembrano i toscani, i rettori corregionali di Matteo Renzi hanno firmato un duro documento in cui si propone il "blocco di tutti gli atenei con uno sciopero generale da organizzare con la massima partecipazione e il coinvolgimento di tutte le componenti della comunità accademica come passo necessario verso una agitazione e una mobilitazione permanente finché non si verificherà una reale inversione di rotta da parte del governo».

[…] «II tema fondamentale, aggiunge Manfredi - è rafforzare il sistema nazionale, sia aumentando la capacità di attrarre i giovani attraverso un sistema più efficiente di diritto allo studio, sia attraverso una maggiore offerta didattica che guardi in particolare alle lauree professionalizzanti, quelle maggiormente in grado di garantire un lavoro una volta terminati gli studi. È inoltre importante che le nostre università non siano solo centri di formazione e ricerca, ma agenti sociali ed economici, motori dello sviluppo e della trasformazione dei territori e della società. Per questo occorre favorire le potenzialità relazionali tra atenei e mondo economico».

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