Contatti

Super User

Super User

Seminario 5 e 6 maggio 2015

Assicurazione della qualità e accreditamento: implementazione a livello nazionale (AVA) dell’approccio europeo (ESG)
5 e 6 maggio 2015
Roma, Università di Roma Tre

Descrizione del seminari
Il testo rivisto degli Standards and Guidelines for Quality Assurance in the European Higher Education Area (ESG) sarà adottato dai Ministri europei dell’Istruzione superiore a Yerevan nell’incontro del 14-15 maggio 2015.
Le finalità del seminario del 5-6 maggio sono la diffusione della nuova versione degli ESG e l’avvio di una riflessione sulla coerenza del modello nazionale AVA con gli standard e linee guida europei. A tal fine, i nuovi ESG saranno tradotti in italiano, così da rendere maggiormente accessibile alle Università questo fondamentale strumento.

Destinatari
Personale docente e amministrativo impegnato sui temi dell’assicurazione della qualità (componenti NUV, componenti Presidi per la qualità, Presidenti dei CdS, Presidenti delle Scuole e delle Strutture di raccordo per la didattica, componenti Gruppi di Riesame, componenti Commissioni paritetiche docenti/studenti, manager didattici, PTA impegnato a vario titolo nei processi di assicurazione della qualità)

Risultati attesi
Riflettere sull’implementazione dei sistemi di assicurazione della qualità e di accreditamento nelle Università italiane con riferimento ai nuovi ESG; identificare e promuovere adeguamenti nelle procedure e negli indicatori AVA alla luce dell’analisi effettuata.

Read more...

Europa Balcanica

Iniziative CRUI
Nell'ambito della cooperazione interuniversitaria nell'area Balcanica la CRUI, in occasione della Prima Conferenza dei rettori delle università balcaniche organizzata dall'Ambasciata d'Italia a Tirana, ha siglato un accordo quadro di collaborazione con l'omologa conferenza albanese (KRUSH), per promuovere attività congiunte tra le Università dei due Paesi volte a far crescere i sistemi e implementare i principi del Processo di Bologna.

Il contesto europeo 
L'avvicinamento della regione Balcanica alle strutture dell'Unione Europea rappresenta una priorità strategica per lo sviluppo in quell'area dei processi di pacificazione e democratizzazione. In questo quadro l'Italia, data la vicinanza geografica, svolge un ruolo decisivo per la promozione delle riforme necessarie alla modernizzazione dei Paesi dei Balcani occidentali. Due iniziative chiave hanno lo scopo di agevolare questo processo: l'Iniziativa Adriatico-Ionica (AII) e l'Iniziativa Centro Europea (CEI).

La IAI nasce con la Conferenza per lo Sviluppo e la Sicurezza dell'Adriatico, svoltasi ad Ancona nel maggio 2000 con la partecipazione di Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia (oggi comprende anche la Serbia-Montenegro). Al termine della Conferenza i Ministri degli Esteri dei Paesi partecipanti hanno sottoscritto, alla presenza della Commissione Europea, la Dichiarazione di Ancona , nella quale si sottolinea come il rafforzamento della cooperazione regionale possa contribuire a promuovere la stabilità politica ed economica, costituendo in tal modo una solida base per il processo di integrazione europea.

Le attività dell'Iniziativa si articolano in sei Tavole Rotonde che coprono settori cruciali per lo sviluppo e la sicurezza del bacino adriatico-ionico, tra cui spiccano anche quella dedicata alla cultura e quella che si occupa di cooperazione interuniversitaria (le altre quattro sono: lotta alla criminalità organizzata, economia-turismo-cooperazione fra PMI, ambiente, trasporti e comunicazioni marittime). 

CEI , in origine denominata Iniziativa Quadrilaterale, prende vita con l'accordo firmato a Budapest nel novembre del 1989 dai Ministri degli Esteri di quattro Paesi: Italia, Austria, Jugoslavia e Ungheria. Scopo dell'Iniziativa era quello di dare una prima risposta, da parte di alcuni Paesi occidentali, alla richiesta di alcuni Paesi dell'ex area di influenza sovietica di avvicinarsi all'Europa occidentale. Nel corso degli anni il CEI si è allargata fino a comprendere gli attuali 17 membri: Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Italia, Moldova, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Serbia e Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria.

Oggi gli obiettivi principali del CEI sono: 
il rafforzamento la cooperazione tra i paesi membri; 
il sostegno al processo di trasformazione economica, sociale e legislativa dei paesi membri in transizione; il consolidamento della partecipazione di tutti i paesi membri al processo di integrazione europea.

Lo scenario accademico 
La crescita della cooperazione interuniversitaria con l'area balcanica è legata allo sviluppo delle reti accademiche come il network UniAdrion , nato su iniziativa delle Università di Bologna e di Ancona con lo scopo di creare un legame permanente tra le Università e i Centri di Ricerca nelle regione Adriatico-Ionica. Le basi per la nascita di UniAdrion erano state poste in occasione della Conferenza di Ancona - "Sviluppo e Sicurezza nella regione Adriatico-Ionica" - del maggio 2000, mentre la Carta Fondativa del Network è stata firmata in occasione della Conferenza Internazionale di Ravenna del dicembre 2000, intitolata "La cultura come un ponte - La cooperazione interuniversitaria nel bacino Adriatico-Ionico". 

Il Network universitario UniAdrion è costituito da una rete telematica - sorta nel primo triennio di attività (2002-2004) - che unisce i sette Focal Points che hanno sede in Atenei di ciascuno dei Paesi che fanno parte della rete (Albania, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Serbia-Montenegro e Slovenia). Obiettivo strategico dell'iniziativa è l'avvio, attraverso l'impegno congiunto delle Università, di progetti didattici e di ricerca dedicati alla conservazione del patrimonio culturale comune, alla salvaguardia ambientale e allo sviluppo sostenibile, al turismo culturale e alla promozione degli scambi commerciali, nell'ottica dell'allargamento dell'Unione Europea. Dall'anno accademico corrente (2005-06) sono operative le attività didattiche della rete. 

Figlia dell'iniziativa InCE è invece la rete interuniversitaria CEI University Network , lanciata da un'idea italiana durante il Summit InCE dei Capi di Governo tenutosi a Trieste nel 2001, e divenuta operativa in occasione del successivo Summit di Varsavia del 2003, che ha visto l'approvazione della sua Carta fondativa. 

Nata con l'obiettivo di favorire l'avvicinamento dei paesi dell'Europa centro-orientale all'UE, la CEI oggi sviluppa e organizza corsi di dottorato, master, seminari e workshop di livello post lauream nelle seguenti aree: Economia; Infrastrutture e trasporti; Sviluppo regionale e Pianificazione urbana; Pubblica amministrazione e modelli di governance; ICT; Ambiente. Fanno parte del Network CEI tutti i 17 paesi aderenti all'InCE. La segreteria esecutiva della CEI ha sede presso l'Università di Trieste (scelta per la sua posizione strategica a cavallo tra Est e Ovest europeo) che offre supporto amministrativo e finanziario al Network. Anche l'EUA dedica costante attenzione all'area balcanica , nell'ottica dell'implementazione delle riforme del sistema dell'istruzione superiore previste dal processo di Bologna, di cui anche i Paesi di questa Regione fanno parte dal 2003.

Read more...

Cooperazione accademica

L'attivazione di nuovi partenariati e il rafforzamento di quelli esistenti , tesi ad allargare l'accesso allo Spazio europeo dell'istruzione superiore e della ricerca ai sistemi di altre aree geografiche, rappresenta una priorità strategica tanto per l’Europa, quanto per ciascun Paese.

Anche il sistema universitario italiano ha registrato un considerevole incremento nello sviluppo di azioni congiunte sia con i Paesi più vicini, che con aree geografiche lontane e culturalmente diverse. In particolare, per quanto riguarda i Paesi più vicini, l'attenzione si rivolge alle aree dell'Europa Balcanica e del Bacino del Mediterraneo; mentre la collaborazione con Paesi più distanti si attua soprattutto con l’America Latina e con l’Asia, Cina e India in particolare. In crescita è comunque anche l’interesse verso l’Africa.

La cooperazione bilaterale, oltre che tra università, si esplica anche tra sistemi accademici: in questo senso uno degli strumenti utilizzati è quello delle università binazionali. I modelli sono vari e vanno da quelli più tradizionali delle istituzioni che fungono da catalizzatori per attività bilaterali delle università (come l’Università Italo-Francese o l’Ateneo Italo-Tedesco), a quelli più recenti come il Campus Italo-Cinese. 

La Cooperazione allo sviluppo è l’ambito in cui le università valorizzano il proprio ruolo anche per lo sviluppo di una cultura di pace e solidarietà, incentivando l'educazione delle nuove generazioni alla responsabilità sociale e alla comprensione delle problematiche internazionali.

Read more...

Mobilità

Le Università e le istituzioni europee stanno collaborando per costruire uno spazio comune dell'istruzione superiore e della ricerca, come disegnato dal Processo di Bologna, che diventi un luogo di crescita sociale ed umana, indispensabile per consolidare ed arricchire la cittadinanza europea. Aspetto fondamentale per la creazione di una rete internazionale dell'alta formazione è costituito dalla mobilità di studenti, docenti e ricercatori, intesa come libera circolazione di saperi e risorse.

La CRUI ha dimostrato un forte interesse per la mobilità accademica, stimolando azioni coordinate per il miglioramento delle procedure legate al soggiorno di studenti, ricercatori e docenti stranieri nel nostro Paese.

In tale prospettiva, la CRUI ha aderito all'iniziativa comunitaria EURAXESS – Researchers in Motion, la rete europea di centri di mobilità che promuove la mobilità dei ricercatori all'interno dello Spazio Europeo della Ricerca. La Fondazione CRUI è coordinatore del Network italiano dei centri di mobilità, contribuendo anche all’aggiornamento del Portale nazionale EURAXESS (www.euraxess.it ).

La mobilità studentesca, in particolare, è stata in questi anni uno degli assi di forza dei nostri Atenei. Grazie all’avvio del Programma Socrates, e in particolare tramite l'azione Erasmus, gli atenei hanno avuto l’opportunità di strutturare i flussi di mobilità sia in ingresso che in uscita, consentendo agli studenti di allargare i propri orizzonti a nuove realtà e ad esperienze differenti.

Dal 2007 il Programma Socrates è stato sostituito dal nuovo programma d’azione comunitaria nel campo dell’apprendimento permanente: il Life Long Learning Programme, che riunisce tutte le iniziative di cooperazione europea nell'ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al 2013. Il Programma viene gestito a livello nazionale dall’Agenzia Nazionale LLP

Un’altra opportunità interessante per favorire in Europa la mobilità di studenti extracomunitari è il programma Erasmus Mundus, per l'organizzazione di master europei aperti a studenti dei Paesi Terzi. La partecipazione delle nostre università al programma ha consentito all'Italia di collocarsi in buona posizione nella classifica di successo di partecipazione e di registrare alcune presenze anche nell'ambito del coordinamento dei progetti. Il Programma viene gestito a livello nazionale dal Punto di Contatto Nazionale Erasmus Mundus.

L’impegno della CRUI per favorire la mobilità dei ricercatori è emerso anche nell’adozione della Carta Europea dei Ricercatori: grazie all’azione di coordinamento della CRUI, l’Italia è stato il primo Paese in Europa ad adottarla, recepita da tutti gli Atenei.

Read more...
Subscribe to this RSS feed

Log in