Alberto De Toni è il nuovo Presidente della Fondazione CRUI

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Mobilità

Le Università e le istituzioni europee stanno collaborando per costruire uno spazio comune dell'istruzione superiore e della ricerca, come disegnato dal Processo di Bologna, che diventi un luogo di crescita sociale ed umana, indispensabile per consolidare ed arricchire la cittadinanza europea. Aspetto fondamentale per la creazione di una rete internazionale dell'alta formazione è costituito dalla mobilità di studenti, docenti e ricercatori, intesa come libera circolazione di saperi e risorse.

La CRUI ha dimostrato un forte interesse per la mobilità accademica, stimolando azioni coordinate per il miglioramento delle procedure legate al soggiorno di studenti, ricercatori e docenti stranieri nel nostro Paese.

In tale prospettiva, la CRUI ha aderito all'iniziativa comunitaria EURAXESS – Researchers in Motion, la rete europea di centri di mobilità che promuove la mobilità dei ricercatori all'interno dello Spazio Europeo della Ricerca. La Fondazione CRUI è coordinatore del Network italiano dei centri di mobilità, contribuendo anche all’aggiornamento del Portale nazionale EURAXESS (www.euraxess.it ).

La mobilità studentesca, in particolare, è stata in questi anni uno degli assi di forza dei nostri Atenei. Grazie all’avvio del Programma Socrates, e in particolare tramite l'azione Erasmus, gli atenei hanno avuto l’opportunità di strutturare i flussi di mobilità sia in ingresso che in uscita, consentendo agli studenti di allargare i propri orizzonti a nuove realtà e ad esperienze differenti.

Dal 2007 il Programma Socrates è stato sostituito dal nuovo programma d’azione comunitaria nel campo dell’apprendimento permanente: il Life Long Learning Programme, che riunisce tutte le iniziative di cooperazione europea nell'ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al 2013. Il Programma viene gestito a livello nazionale dall’Agenzia Nazionale LLP

Un’altra opportunità interessante per favorire in Europa la mobilità di studenti extracomunitari è il programma Erasmus Mundus, per l'organizzazione di master europei aperti a studenti dei Paesi Terzi. La partecipazione delle nostre università al programma ha consentito all'Italia di collocarsi in buona posizione nella classifica di successo di partecipazione e di registrare alcune presenze anche nell'ambito del coordinamento dei progetti. Il Programma viene gestito a livello nazionale dal Punto di Contatto Nazionale Erasmus Mundus.

L’impegno della CRUI per favorire la mobilità dei ricercatori è emerso anche nell’adozione della Carta Europea dei Ricercatori: grazie all’azione di coordinamento della CRUI, l’Italia è stato il primo Paese in Europa ad adottarla, recepita da tutti gli Atenei.

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Tappe

Il Processo di Bologna prende avvio nel 1998, quando i Ministri dell'istruzione superiore di Francia, Germania, Italia e Regno Unito firmano all'Università della Sorbona (Parigi) una dichiarazione, sulla "armonizzazione delle architetture dei sistemi di istruzione superiore in Europa".

Formalmente il Processo inizia nel giugno 1999, quando i Ministri dell'istruzione superiore di 29 Paesi europei sottoscrivono a Bologna la prima dichiarazione congiunta per la costruzione di uno "spazio europeo dell'istruzione superiore", da attuarsi entro il 2010. Data l'importanza di questo obiettivo, il Processo viene allargato nel 2001 a 33 Paesi europei (includendo quindi anche i Paesi in pre-adesione all'UE); il numero dei Paesi firmatari aumenta ogni anno.

Nel maggio 2001 i 33 Ministri dell'istruzione superiore si riuniscono a Praga per valutare i progressi ottenuti e i successivi passi da intraprendere. Il comunicato di Praga ribadisce i principi stabiliti e impegna ulteriormente i Governi nazionali in alcune azioni:
formazione continua;
dimensione sociale dell'istruzione superiore;
attrattività dello spazio europeo.

Viene inoltre affermando l'apprezzamento per il coinvolgimento dell'EUA, dell'unione studentesca europea (ESIB) e della Commissione Europea. Il successivo passo di verifica è stato a Berlino nel 2003. I 40 Paesi firmatari hanno riaffermato la volontà di proseguire sulla strada intrapresa e si sono impegnati in alcuni nuovi settori fra i quali: 
integrazione dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore con lo Spazio Europeo della RIcerca,
inclusione del dottorato di ricerca quale terzo ciclo del Processo di Bologna 
promozione dell'importanza della formazione e della mobilità dei giovani ricercatori
monitoraggio dell' implementazione del Processo di Bologna (stocktaking)

La Dichiarazione di Berlino identifica inoltre tre priorità da raggiungere entro il 2005, ovvero a metà del percorso che dovrebbe concludersi nel 2010. Il Gruppo di Follow-up è stato incaricato di realizzare un rapporto dettagliato (Bologna Process Stocktaking) sullo stato di implementazione del Processo di Bologna e sui risultati ottenuti nei vari Paesi rispetto alle priorità intermedie stabilite: 
processo di assicurazione della qualità 
sistema basato su due cicli
riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio

L'incontro di Bergen del 19-20 maggio 2005 ha definito le nuove priorità dell'Europa nella costruzione dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore e della Ricerca.

I principali temi su cui si articola il Comunicato di Bergen riguardano, la centralità del ruolo delle istituzioni, dello staff accademico e degli studenti in tutto il processo di sviluppo dell'istruzione superiore.

Particolare attenzione è stata posta su: 
valore della ricerca e della formazione alla ricerca, 
dimensione sociale del Processo di Bologna, 
valore della mobilità (studentesca, docente e di staff accademico)
attrattività dello spazio europeo e cooperazione con i Paesi Terzi.

All'incontro di Londra (17-18 maggio 2007) è stato presentato lo Stocktaking Report 2007, predisposto dal Gruppo di Follow-up, che ha analizzato: 
applicazione degli standard e delle linee guida per la garanzia della qualità proposte dall'ENQA; 
implementazione dei quadri nazionali delle qualifiche di istruzione superiore; 
rilascio e riconoscimento dei titoli congiunti, inclusi a livello di dottorato; 
creazione di adeguate forme di flessibilità dei percorsi formativi, incluse procedure per il riconoscimento della formazione pregressa.

Con il Comunicato di Londra i Ministri hanno concordato di concentrare gli sforzi del biennio 2007-2009 per completare le Linee di Azione già decise, confermando la priorità nell'applicazione dei tre cicli, nell'assicurazione della qualità e nel riconoscimento dei periodi e dei titoli di studio e focalizzando ulteriormente l'attenzione su:
- Mobilità 
- Dimensione sociale 
- Raccolta dei dati 
- Occupabilità dei laureati 
- Strategie di sviluppo dell'Area europea dell'istruzione superiore nel contesto globale

La sesta conferenza ministeriale si svolgerà a Louvain-la-Neuve (Belgio) il 28 e 29 aprile 2009.

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Revisione

Il Processo viene rivisto e aggiornato ogni due anni in occasione di appositi summit dei Ministri dell'Istruzione Superiore. In tali occasioni viene fatto il punto sullo stato di avanzamento rispetto alle priorità concordate e vengono presi nuovi impegni per il raggiungimento dell’obiettivo finale (creare lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, collegato allo Spazio Europeo della Ricerca). 

Gli appuntamenti governativi sono organizzati da:
Gruppo di Follow up del Processo di Bologna (Bologna follow-up group)

Il Gruppo di follow up è composto dai rappresentanti di tutti i Paesi firmatari e della Commissione Europea ed è presieduto dal Paese di turno alla presidenza UE.

Gruppo ristretto (Council) composto da:
:: rappresentanti della Troika europea (il Paese di turno alla presidenza UE, il Paese precedente e quello entrante) 
:: rappresentanti della Commissione Europea
:: rappresentanti di tre Paesi eletti nell’ambito del BFuG
Il Paese che ospita il Summit presiede il Council e mette a disposizione il Segretariato per i due Gruppi

Sono membri consultivi del Processo di Bologna:
Consiglio d'Europa 
European Association for Quality Assurance in Higher Education (ENQA
European University Association (EUA
European Students’ Union (ESU
European Association of Institutions in Higher Education (EURASHE
Centre Européen pour l’Enseignement Supérieur (UNESCO-CEPES
Education International (EI
BusinessEurope

Dal 2001 si svolgono, con cadenza biennale, le conferenze accademiche organizzate dell'EUA per discutere i principali temi del Processo di Bologna e preparare un documento (political declaration) da presentare al successivo summit governativo come contributo alla discussione: 
Praga, marzo 2009
Lisbona, marzo 2007
Glasgow, aprile 2005 
Graz, maggio 2003 
Salamanca, maggio 2001 

In tali occasioni l'EUA predispone uno studio sullo stato di implementazione dei principi del Processo di Bologna nei Paesi firmatari, denominato "Trends in learning structure in higher education".

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Principi chiave

L'obiettivo cardine del Processo di Bologna è quello di far convergere i sistemi nazionali di istruzione superiore dei Paesi europei verso un sistema comune più trasparente caratterizzato da una architettura basata su tre cicli (corrispondenti ai livelli bachelor, master e research doctorate). L'impegno preso dai Governi per implementare il Processo di Bologna è basato su principi chiave comuni che intendono facilitare la costruzione dello Spazio europeo dell'istruzione superiore e della ricerca, anche alla luce degli obiettivi definiti dai Consigli Europei di Lisbona (2000) e Barcellona (2002).

TRE CICLI
La strutturazione dei sistemi nazionali di educazione superiore in tre cicli, che diano accesso a vari livelli di titoli di semplice leggibilità e comparabilità: gli Stati si impegnano ad elaborare un quadro nazionale di riferimento per tutti i titoli dei loro sistemi di istruzione superiore (national framework for qualifications) ed un quadro generale di riferimento per tutti i titoli esistenti nell'ambito dello Spazio europeo dell'istruzione superiore (overarching framework for qualifications) entro il 2010. Strumento utile all'aumento della trasparenza internazionale e alla facilitazione dei riconoscimenti dei titoli è l'introduzione del Diploma Supplement (a partire dal 2005)

CREDITI
L'adozione di un sistema europeo di crediti: il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti ECTS è un sistema incentrato sullo studente e basato sul carico di lavoro richiesto a questo ultimo per raggiungere gli obiettivi di un corso di studio, obiettivi preferibilmente espressi in termini di risultati dell'apprendimento e di competenze da acquisire.

DIMENSIONE EUROPEA
La promozione della dimensione europea dei percorsi formativi: attraverso l'elaborazione e l'attivazione di nuovi moduli, corsi e curricula di primo, secondo e terzo ciclo con contenuto, orientamento e organizzazione di carattere europeo, e la rimozione degli ostacoli legali alla creazione e al riconoscimento di titoli congiunti.

FORMAZIONE E RICERCA 
L'integrazione delle due dimensioni della formazione e della ricerca quali pilastri della società basata sulla conoscenza; il livello di dottorato è incluso come terzo ciclo nel processo di Bologna sottolineando così l'importanza della ricerca, della formazione alla ricerca nel mantenimento e nello sviluppo della qualità, della competitività e dell'attrattiva dell'istruzione superiore europea. L'avanzamento del sapere attraverso uno studio di ricerca originale costituisce il cardine della formazione dottorale.

MOBILITA'
La promozione della mobilità di studenti, docenti e ricercatori: è uno degli obiettivi chiave della costruzione dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore, da realizzare attraverso la rimozione di ostacoli alla mobilità (anche per quanto riguarda il rilascio dei visti e dei permessi di lavoro) e l'attivazione di meccanismi di trasferibilità di borse di studio e prestiti nazionali.

FORMAZIONE CONTINUA
Lo sviluppo della formazione continua e ricorrente: sempre più considerata come parte integrante delle attività dell'istruzione superiore, necessita di meccanismi condivisi che favoriscano anche il riconoscimento della formazione precedente (prior learning) e della formazione non convenzionale (non-formal and informal).

IL RICONOSCIMENTO 
Il riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio: ad oggi 36 Paesi sui 45 implicati nel processo di Bologna hanno ratificato la Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli; tuttavia è auspicabile un impegno ulteriore affinché tutti i principi della Convenzione siano recepiti in modo adeguato nelle legislazioni nazionali.

QUALITA'
Lo sviluppo di processi di assicurazione della qualità a livello istituzionale, nazionale ed europeo, elaborati su criteri e metodi ampiamente condivisi. Conformemente alla loro autonomia e ai sistemi nazionali per la qualità, le istituzioni di istruzione superiore, in quanto responsabili principali della qualità delle loro attività, sono impegnate ad introdurre meccanismi diretti alla diffusione di una cultura interna della qualità consona ai propri obbiettivi e alle proprie missioni istituzionali. I Paesi europei si sono impegnati a condividere standard e linee guida, anche per la costituzione delle agenzie nazionali di garanzia della qualità, in una prospettiva di cooperazione internazionale.

DIMENSIONE SOCIALE
Il potenziamento della dimensione sociale dell'istruzione superiore intesa come bene pubblico e quale mezzo di rafforzamento della coesione sociale e di riduzione delle disparità sociali e di genere, sia a livello nazionale che europeo.

STUDENTI 
La partecipazione attiva degli studenti al processo di Bologna, con un coinvolgimento continuo delle associazioni studentesche nelle attività europee e con l'adozione di normative nazionali che garantiscano la partecipazione studentesca agli organi di governo delle istituzioni di istruzione superiore.

ATTRATTIVITA'
Il miglioramento dell'attrattività e dell'apertura dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore verso l'esterno, attraverso l'estensione dei programmi di borse di studio per gli studenti provenienti da Paesi terzi, il rafforzamento degli scambi transnazionali basati sulla qualità accademica ed i valori accademici, il miglioramento della comprensione del Processo di Bologna in altri Continenti e la condivisione dell'esperienza acquisita nei processi di riforma con le altre Regioni.

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